giovedì 30 ottobre 2014

Festa di compleanno.






















Non sono morta, sono qui. In realtà un poco morta lo sono, ma sono viva e soprattutto sono incazzata con me stessa.

Sì, cos'è successo? NIENTE. non è successo NIENTE, come sempre non gli ho detto nulla.
Ovviamente mi ha invitata al suo compleanno alle 9 di mattina, con un messaggino telegrafico, in cui c'era scritto ora d'inizio della festa e indirizzo.

Improvvisamente da che io alle 9 di mattina sono un cadavere e sarei capace di non riconoscere neanche mia sorella, in quanto a rincoglionitaggine mista a rodimento di culo...Quella mattina mi sento iperattiva, mi trucco, mi vesto di tutto punto perchè alle 1030 avevo una riunione di lavoro,esco di casa e invece di andare alla riunione prendendo tram e metrò, che faccio? vado a piedi, durante la passeggiata mattutina mi fermo per fiorari, il mio malsano pensiero era quello di prendere i fiori più belli del negozio, anzi del pianeta  e farglieli recapitare, con un messaggio che gli potesse mettere il dubbio che fossi io, ma senza sputtanarmi. Poi ho capito che non era la mossa giusta e sono scappata. Giornata infernale, riunioni infinite, torno a casa e preparo una torta tutta al cioccolato, con sopra i lamponi. Mi metto uno dei miei vestiti che più amo, gonna nera al ginocchio leggermente a campana e camicia nera di pizzo e seta. Ok non ero male, fossi stata un ragazzo mi sarei piaciuta.Qualche volta gli autocomplimenti ci stanno. Vado alla festa su di giri come un cricetino sulla ruota. Arrivo a casa sua con il cuore in gola e piena di giacche e di buste, in una mano la torta e nell'altra una busta piena di alcool.

Suono. Mi apre, mi abbraccia, lo stringo.

E niente ho perso la capacità di ascoltare i suoni che c'erano intorno.
La mia testa era completamente insonorizzata.
Se non fosse per un solo suono che riuscivo a sentire. Il suono dello spostamento d'aria che faceva il ciuffo bianco di Valvola Mitralica.
La serata è stata molto impegnativa per me a livello emotivo, che per sostenere tutto con il sorriso, bevevo champagne come se fossi stata nel deserto per 40 giorni.
Ridevo, scherzavo con gli altri invitati alla festa e anche con Valvola Mitralica, ero quasi simpatica.
Poi c'è stato uno sguardo, un qualcosa che mi ha fatto salire una rabbia e una tristezza cosmica ( forse era l'alcool che ormai in percentuale era molto più dell'acqua che c'è nel mio corpo).

Ok, mi avvicino a Valvola Mitralica, gli dico qualcosa di antipatico (che no ricordo, ma ricordo invece la sua faccia) e alla fine dico: Io vado. Ciao.

Mentre scappo arriva My Old Man e mi dice: Vuoi tornare a casa?

ed io sì, ti prego. Portami via.

La luna in cielo c'era, ed io in macchina vomitavo ad ogni fermata, mentre mi teneva la mano.





                                               



domenica 12 ottobre 2014

Valvola Mitralica.

Come Richie e Margot.


Stasera, anzi stanotte finisce male, già lo so.
Quando inizio con un cioccolatino è la fine e stasera è da qualche ora che ho iniziato. Non smetto fino a quando quasi il profumo del cioccolato non m'infastidisce.. Va bene forse avete già capito un pochino che sono compulsiva, ma sì anche ossessiva forse! Non smetto, e  niente, vado a ruota per ore. Fortunatamente non è così ogni giorno, ma capita alcune volte, come se una certa insofferenza si impadronisse di me, senza alcuna motivazione apparente, anche se alla fine invece scopro che c'è sempre qualcosa che stava per accadere. Quando ero piccola, 4/5 anni mi bastava mettere il dito nello zucchero tirarlo fuori e mettermelo in bocca e questo mi placava, da adolescente mi sentivo bene solo dopo aver finito una vaschetta di gelato da un kg accompagnato da frollini alla panna,  dovevano essere rigorosamente le 'macine', ora mangio milioni di cioccolatini, da Godiva fino al kinder cereali ma non succede niente. Poi stasera ho scoperto, grazie al nostro caro facebook che domani è il suo compleanno. Sì cazzo, ecco perchè ora sto così.
Lui 'Valvola Mitralica' è la persona della mia vita. Sì solo della MIA e non SUA. Solo lui è capace di mettermi in uno stato di confusione mentale e fisico, secondo me dalla sua pelle evaporano delle sostanze che sono una metà perfetta  tra sostanze tossiche ed endorfine ( non so precisamente cosa siano le endorfine, ma le associo a qualcosa di bello e quindi a lui). Ad ogni modo io sono la sua amica e niente di più. Nina: sei solo la sua amica. Ricordalo.Amica, amica, amica...Ok ora smetto perchè gli zuccheri sono saliti fino al cervello e mi fanno ripetere le frasi in loop, quindi non  vorrei annoiarvi.
In tutto questo domani è il suo compleanno e quindi cazzo dovrò vederlo…

Che faccio? Ci vado? Dovrò andarci per forza, è un mio amico…


Che dite domani glielo dico? Gli dico che lui è la persona della mia vita?



                                                        Come Richie e Margot.

giovedì 2 ottobre 2014

NINA. I'm here.





Ci sono persone che hanno sempre la capacità di infilarsi in luoghi, situazioni e persone sbagliate.

Mi presento: NINA,  I'm here ho 33 anni e sbaglio.

Ho deciso devo dirti basta, ma basta sul serio.
Basta perché?
Proprio adesso che sembra quasi un rapporto normale, ma sì dai che è normale, adesso scopiamo anche! dopo quasi un anno di problemi! Vi prego, non mettetevi a ridere, avete capito bene: per un anno siamo andati avanti così…con la mente molto uniti ma con il resto NO.
Ma ora vi assicuro che va tutto bene, anzi forse non ci credete ma è da wow…e non aggiungo altro.
Ma forse dobbiamo fermarci, perché questa mattina ho fatto un calcolo e ho voluto farlo con la calcolatrice: ho scritto 52-33=19.
Sì 19 anni di differenza tra me e My man. L'età non conta è vero, tutte quelle frasi da posta del cuore o da talkshow sono vere.
E quindi?
Il fatto è che lui una vita l'ha già per metà vissuta, si è sposato e divorziato e diventato padre e si occupa della figlia. Tutte cose che io non ho ancora provato e non so se lui le vuole rivivere. Non so lui cosa vuole a questo punto della sua vita, e certamente io non glielo chiederò mai, (ho smesso di fare la patetica innamorata già da un pezzo e ho intenzione di continuare così).
Lui quasi di sicuro vedrà le cose con un'altra lente rispetto alla mia…forse non dovrei pensarci e vivermi il momento, in fondo ora sto bene e mi piace molto.
Anche se so già da ora che finirà in un disastro, come tutte le mie cose!!!
Oggi sto proprio in completo tilt, l'unica cosa che posso fare questa sera e tornare a casa e preparare una pavolova.

Voi avete qualche indicazione da darmi per evitarmi questo tilt?




mercoledì 28 maggio 2014

Fenicotteri rosa.




Che poi sono o tutto o niente. Ci penso da qualche giorno a questa mia affermazione interiore (capisco che non è nulla di nuovo quello che ho appena detto, sì! diciamolo pure che è banale, ma sono io.)

E mi basta così. Che poi ho una testa del cavolo, completamente autonoma, non gli importa delle altre parti amiche del suo corpo. Non si preoccupa assolutamente di  quello che il ventricolo destro ha da dire, lei va.
Mi succede, che la testa mi scappa, che io mi ricordi da quando avevo circa 5 anni.
Sono sempre in un altro posto in cui non dovrei essere. Eh sì, perché il grande problema non è tanto che la testa scappa, ma che non va in delle direzioni giuste o meglio ancora, convenienti. 
Gira a vuoto secondo me. Oggi ad esempio è un giornata di quelle, in cui penso solo ai fenicotteri rosa.



                                                                         

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giovedì 6 febbraio 2014

Non ci riesco.

Ma io dico, come si fa ad andare in giro con le pinze? Parlo delle pinze come fermaglio per i capelli.
Io non le uso neanche per fare la doccia e c'è chi invece, osa andarci anche in ufficio.
Nina, open mind!
Uff non ci riesco, forse non dovrebbero darmi fastidio cose di questo tipo, ci proverò, ma per ora niente.
Chissà le ragazze degli hipsters, forse usano le pinze di legno?!

martedì 21 gennaio 2014

Nina, sveglia era solo un Hipster.

Siamo arrivati dall'altra parte del mare anzi oceano, che poi chiamalo come vuoi, ma sempre mare è.
Il mare è una parola così dolce che solo in pochi possono capire, ma oggi non è questo il punto.

Sai quando si dice attraversare l'oceano per te? Beh io l'ho fatto.

Ecco sì ho collezionato anche questa fra le cazzate che ti fa fare l'amore, 
ora con quest' ultima prodezza mi sono conquistata, veramente, il pedigree come puro esemplare di 'razza perennemente innamorata di casi umani' (non so se hai mai conosciuto anche tu questa razza).
Non solo attraversi l'oceano, no, ma mangi degli intrugli pazzeschi,  sorseggi il caffè mentre mangi pasta fredda, preparata da giorni prima con sopra insalata di patate alle cipolle, (questa preparata invece quattro giorni prima) ma tanto qual è il problema?
l'abbiamo conservata  nel tupperware. 
Su Nina non fare la solita italiana fissata con il cibo, dai: open mind Cazzo. 

E poi domenica. 

Brunch time: ecco che ti servono nello stesso momento caffè americano, bloody mary, orange juice e ti chiedono se vuoi anche l'espresso?!! Il tutto accompagnato da una patata con crema al peperoncino e blue cheese, bacon e uova. Ed io sono stata disposta a fare tutto questo, con il sorriso e l'entusiasmo di una bambina. Sarò un italiana dalla mentalità ristretta ma vi giuro che per me è stato uno sforzo immane, mangiare tutta quell'accozzaglia di gusti forti uno dietro l'altro.

Ma come sempre mi perdo nei dettagli. 


I dettagli per me sono sempre stati un  grosso problema e a volte anche una grande ancora di salvataggio.

Ero arrivata nella città delle mille luci, per perdonare e invece? 
Mi sbagliavo, ora ho capito perché. 
Il Perdono non è una parola inserita nel dizionario degli Hipster ( ecco dovevo comparare e studiare quel cazzo di dizionario) e invece non facevo altro che perdermi tra bloody mary a bedford avenue, in mezzo a giovanissimi padri che hanno anfibi da 10 dollari ai piedi, non usano i fazzoletti per soffiarsi il naso ma comprano un milione di giocattoli di legno per il loro figlio Vietnamita, avuto insieme ad una trombamica, mentre giurano amore eterno ad una ragazza del vecchio continente.
Eh già avevo perdonato tutto questo, ma il giovane padre non aveva perdonato il mio essere too sweet e in aeroporto mi saluta con un ' Good luck' per tutto. 
Uno degli addii più clichettosi che possano esistere, incredibile, stava succedendo proprio a me. 
Sì Nina, cazzo, a te, sveglia!

Io ero sconvolta a 'La Guardia' mentre volavo verso Charlotte.